Inverno:

Carboidrati

Chi di voi non si ricorda del tennista Michael Changche,

nelle partite particolarmente impegnative, tra un set e l’altro, si mangiava una banana? Tutti sappiamo che l’energia contenuta negli alimenti è l’unico tipo di ‘carburante’ che la ‘macchina umana’ è capace di utilizzare per ogni sua attività, comprese le sue funzioni vitali. Gli alimenti, dal punto di vista energetico, possono essere distinti in quelli a prevalenza di carboidrati (zucchero semolato, pane, pasta, cereali etc.), proteine (carne, pesce, uova etc.) o lipidi (olio, burro, margarina, lardo etc.).
Per quanto riguarda i carboidrati, nel nostro regime alimentare quotidiano è bene far sì che essi costituiscano il 50-55% dell’introito calorico complessivo, soprattutto perché rappresentano la principale fonte energetica dell’organismo e l’unica utilizzabile dalle cellule cerebrali: è bene ricordare che oltre la metà dell’energia prodotta dall’organismo è consumata dal cervello!
Negli ultimi anni si è venuti a conoscenza che i carboidrati possono essere messi in una sorta di graduatoria a seconda della risposta che provocano nell’innalzamento della glicemia e di conseguenza nella stimolazione del pancreas a sintetizzare l’insulina per abbassare il livello glicemico nel sangue. L’indice glicemico (IG) massimo, in cifre 100, è stato assegnato al glucosio, ovvero lo zucchero puro, in grado di innalzare la glicemia all’istante. Ma per compensare la fame ci vogliono alimenti che si convertono in glucosio con lentezza e permettono al pancreas di rispondere gradualmente e con continuità allo stimolo, altrimenti, se presente anche la predisposizione genetica, si corre il rischio di diabete. Mentre il nostro tennista dopo aver mangiato una banana con un indice glicemico pari a 52 avrebbe avuto solo energia a pronto uso per affrontare il resto della partita, un diabetico potrebbe avere qualche problema dovuto alla difficoltà di ripristino dei valori glicemici ottimali. Pertanto, seguire le indicazioni di un regime alimentare a basso indice glicemico rappresenta la dieta per eccellenza per persone affette da diabete. Mantenere i valori glicemici a livelli piuttosto bassi nel corso della giornata può essere benefico per tutti in quanto migliora lo stato di salute dei vasi sanguigni riducendo lo stress ossidativo associato ai picchi glicemici, e facilita il dimagrimento nelle persone in sovrappeso.
Stabilire la risposta glicemica di un pasto non è del tutto semplice in quanto le etichette e le tabelle nutrizionali, per il momento purtroppo, non riportano l’IG dei carboidrati presenti nei cibi. Qualche consiglio in vista delle Feste? Dolci Natalizi al miele (IG=55) piuttosto che con lo zucchero raffinato (IG=68), occhio anche all’uvetta (IG=64). Tra i biscotti preferibilmente quelli ad avena integrale (IG=55) piuttosto che quelli da tè di farina bianca (IG=79). A parità di peso meglio ancora il tortino alle mele (IG=44). Per il Capodanno, invece, le lenticchie (IG=29) in ogni caso… abbondanti. Anche se non dovessero portare dei soldi!

occhio all’indice glicemico