ACQUA:
il nostro alimento principale
il nostro alimento principale
D’estate più importante che mai.
E non solo per rinfrescarsi. In bottiglia o dal rubinetto? Un quesito che si pone ognuno di noi, pensando poi, come per tante altre cose, che pagando di più si ha il prodotto migliore e si finisce quasi sempre per acquistare il prodotto imbottigliato. Spinta da immagini pubblicitarie di rupi montagnose e torrenti cristallini, da slogan vincenti sulla salute e sulla bellezza, la bottiglia di comunissima acqua (insieme alle sue varianti aromatizzate ed arricchite di vitamine e minerali) è diventata un ‘must’ della vita moderna. Allora, per chi ha deciso di prendere l’acqua dagli scaffali del supermercato, visto il notevole impegno fisico ed economico, è bene saper scegliere quella che fa per noi perché non tutte le acque sono uguali. Oltre alla fatidica molecola H2O le acque contengono sali minerali ed è proprio in base ad essi che viene fatta la distinzione. L’acqua oligominerale favorisce la diuresi (l’eliminazione delle urine) e pertanto viene indicata a chi vuole dimagrire o a chi soffre di calcoli renali; sempre oligominerale, ma povera di sodio nel caso di pressione artreriosa alta. L’acqua carica di minerali, invece, è da preferire per chi è a rischio di osteoporosi, alle donne in gravidanza ed allattamento nonché per chi fa sport. Chi ha difficoltà di digestione dovrebbe prediligere acque minerali ricche di bicarbonati e solfati in quanto questi ioni neutralizzano l’acidità gastrica.
A prescindere dal marchio, a sfavore dell’acqua imbottigliata giocano diversi studi che segnalano come metalli pesanti e altre sostanze chimiche tossiche, così come batteri pericolosi per la salute, sono stati rinvenuti in essa con sorprendente frequenza. In ogni caso, a differenza dell’acqua corrente, bisogna tener conto che sia le contaminazioni chimiche che soprattutto quelle batteriche tendono ad aumentare quando l’acqua è depositata in bottiglie sigillate per un lungo periodo di tempo.
Al di là di questi incidenti di percorso e, supponendo che i controlli garantiscano un prodotto di qualità, è bene stare attenti a ciò che si acquista. Con l’entrata in vigore della Direttiva CE n. 83/1998, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 31/2001 oggi non solo l’acqua minerale naturale ma anche l’acqua potabile da normale rete idrica può essere imbottigliata e venduta, in genere dopo un trattamento chimico-fisico per renderla frizzante o per cambiarle la carica minerale. La Direttiva comunitaria e la legge italiana non hanno ancora dato un nome preciso a quest’acqua, che può essere chiamata acqua, acqua da bere o con qualunque altra denominazione. È vietato però chiamarla “minerale” o “naturale”, perché queste denominazioni sono riservate soltanto all’acqua sorgiva.
L’acqua dal rubinetto, invece, oltre a salvaguardare il portafoglio, rimane la scelta per gli ambientalisti o per chi si rifiuta, per principio, di pagare il sovrapprezzo dovuto all’imballaggio, al trasporto, alla pubblicità etc. La legge sull’acqua da rete idrica è severissima ed impone costanti e rigorosi controlli, ma è proprio il cloro utilizzato nel sistema di disinfezione l’unico vero svantaggio dell’acqua del rubinetto. Oltre a dare all’acqua un gusto sgradevole acidifica l’organismo favorendone l’invecchiamento.
Utilizzare i filtri in commercio, con la brocca in dotazione, risolve il problema del cloro ma ne fa sorgere un altro: crea un acqua priva di tutto, ovvero un non alimento. …a voi la scelta!