E’ tutta una questione di moda. Lo è sempre stata, su scale diverse.
Nei tempi in cui studiavo il ruolo ecologico dei virus in mare, un decennio fa, la gente mi guardava con gli occhi sgranati quando raccontavo dei virus e del loro ruolo fondamentale nei cicli biogeochimici…ora invece non si parla che di virus.
Fino all’insorgenza della pandemia il movimento centrale è stato quello ambientalista con Greta Thundberg come testimonial della nuova coscienza protettrice del Pianeta.
Fino ad un mese fa invece non dovevamo fare altro che investire nella sanità pubblica…
Sapete dove sta il problema? Stiamo girando intorno alla pappa bollente non sapendo come approcciarla…sembra che non lo sappia nessuno mentre la biosfera sta emettendo il messaggio di tilt.
Il problema è più profondo con la risposta che sta nell’EVOLUZIONE.
Focalizziamoci sui punti di maggior interesse degli ultimi tempi, tralasciando i problemi economici e sociali.
La parola ‘sanità’ ha a che fare con risanare, ovvero rimediare qualcosa che è già compromesso. Il concetto di sanità deriva già da una visione antropocentrica dimenticandoci che il centro dell’Universo non ci appartiene. Ha senso destinare più dell’attuale risorsa all’apparato sanitario che solo in Italia ammonta ad un costo relativo spropositato, al 20% del Pil? Vi chiedo, ha senso creare 20 corsie per rimediare il tilt autostradale del mese di agosto?
Quanto costa, fin poco tempo fa, al tanto amato Ambiente assorbire guanti, mascherine, tute protettive e altro materiale usa e getta?
E i disinfettanti non comprometteranno il naturale equilibrio dei microorganismi che ci colonizzano e che vivono nell’ambiente?
E l’inquinamento non influisce sulla nostra salute attraverso ciò che mangiamo e l’aria che respiriamo?
Se ragiono da biologa, ovvero quello che sono, il nostro percorso evolutivo si è direzionato nel farci diventare sovvraffolati, vecchi e malati. I virus, entità al limite tra vivente e non vivente formano un regno immenso chiamato Akamara, non da meno del regno Animalia di cui noi facciamo solo una piccolissima parte. Il virus è la particella primordiale che è sempre esistita, ben più antica di noi, che ha sempre infettato TUTTE LE SPECIE VIVENTI, e non sta facendo altro che il suo dovere, cercando di sopravvivere, come lo stiamo cercando anche noi, con le azioni che compiamo ogni giorno (mangiamo, respiriamo, ci riproduciamo…).
Sulla presunta origine del virus ‘artefatto’, sulle strategie complottiste sentiamo parlare giornalmente. Non sento raccontare nessuno invece di un concetto fondamentale, ammettere che l’evoluzione va a scatti, e questo sarà probabilmente uno di questi scatti, il cosiddetto ‘stress test’ come chiamato dalla virologa Capua. E più un sistema è fuori equilibrio, più diventa fragile, reagisce peggio all’introduzione del fattore esterno come lo è per esempio Sars-Cov2. Il concetto di equilibrio nei sistemi biologici vale a tutti i livelli, dalla cellula, organo o organismo (chiamato anche omeostasi), popolazione o comunità. Pertanto non dimentichiamoci di un concetto molto vintage, ma un passpartout da tenere sempre nel cassetto: che facciamo parte della biosfera. E compromettendo la biodiversità e l’ambiente che la ospita, con ogni guanto che sfiliamo, facciamo male anche a noi stessi.