RECALLER 2.0

TEST PER IL PROFILO INFIAMMATORIO DA ALIMENTI

Il test si basa sull’evidenza che moltissimi disturbi legati a un’infiammazione cronica, quali sovrappeso e obesità, colite, malattie autoimmuni, emicrania, artrite e molti altri, possono essere trattati efficacemente attraverso la riduzione delle citochine infiammatorie dovute all’alimentazione.

Oggigiorno è possibile conoscere lo stato infiammatorio interno da diversi gruppi di alimenti, misurando almeno due delle citochine importanti (BAFF-B Cell Activating Factor e PAF-Platelet Activating Factor) e capire quali alimenti siano da variare nella dieta settimanale.

Le immunoglobuline G (IgG) invece sono state a lungo considerate anticorpi ‘contro’ il cibo, mentre le ricerche più recenti ne hanno addirittura identificato il ruolo protettivo nei confronti delle reazioni allergiche, ma al tempo stesso segnale di un eccesso alimentare o di una sistematica ripetizione dell’assunzione.

Perché non limitarsi al dosaggio dei parametri più comunemente usati?

Per molto tempo i biomarcatori studiati per valutare lo stato infiammatorio sono stati la VES (velocità di eritrosedimnetazione) e la PCR (proteina C reattiva), entrambi marcatori della fase acuta, che riflettono la risposta immunologica e infiammatoria dell’organismo.

L’analisi si esegue attraverso la raccolta di sangue capillare tramite l’autoprelievo e il campione di sangue secco viene spedito e analizzato presso il laboratorio GEK, attualmente situato presso l’Università Tor Vergata di Roma che assicura gli alti criteri di qualità. Il dosaggio di BAFF e PAF e di specifiche immunoglobuline G sono misurati sulla base di test ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay). Il Profilo Alimentare Personale, identificato attraverso l’analisi delle IgG specifiche per gli alimenti, consente un approccio nutrizionale innovativo che può essere affiancato a qualsiasi cura già in atto.